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Fermare il Tempo con la Fotografia

Non mi sono mai chiesto perché scattassi delle foto. In realtà la mia è una battaglia disperata contro l’idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso ad impedire al Tempo di scorrere. E’ pura follia.
Robert Doisneau

Anche tu , confessalo, vorresti, come me, che l’attimo piacevole si arrestasse per sempre (magari poi diventerebbe noioso !)

Sullo scorrere inesorabile del Tempo sono state scritte centinaia di opere filosofiche e letterarie. Le più conosciute sono il “Faust” di Goethe (Attimo, fermati, sei così bello!) e “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde.

L’uomo crede di essere impotente contro il Tempo, invece si sbaglia. Ho sempre pensato quello che la frase di Doisneau, citata all’inizio, esprime così bene. L’ho letta per la prima volta alcuni giorni fa, quando avevo già preso appunti per un saggio sul modo d’ingannare (veramente) il Tempo. Credevo di essere il primo, invece sono arrivato in ritardo.

Bisogna scattare molte foto, fermare l’istante con una piccola macchina da portare sempre con sé. Bisogna comporre una sequenza lunga una vita intera, nel luogo dove si vive e viaggiando in giro per il mondo, se è possibile.

Le tue fotografie testimonieranno per sempre, anche dopo la morte, una realtà esistita soltanto in quei momenti, ma veramente esistita. Nel frattempo avrai trascorso la vita rallentando il Tempo, ancorandolo visivamente ad attimi, a luoghi, a persone. Le tue immagini sono e saranno sempre lì e ogni tanto le rivedrai, con sorpresa. Perché la memoria ha già cancellato molto o perché ricordavi in modo diverso: più grande, più piccolo, colori differenti, volti cambiati, espressioni scomparse.

La fotografia c’insegna a ricordarci del passato, che in realtà non è passato del tutto. Ognuno di noi ha dei ricordi, ma lentamente svaniscono quasi tutti, con poche eccezioni. Invece la fotografia è lì, la puoi toccare, in stampa o in diapositiva; la puoi ingrandire, inquadrarla e appenderla. Per le foto digitali il discorso funziona soltanto se le stampi. Altrimenti restano in quello strano limbo immateriale, dove è molto facile che spariscano per sempre.

La fotografia è testimone credibile del Tempo che si è fermato per un istante. Ma se hai tantissime immagini di quello che hai visto e vissuto, in realtà hai raggiunto l’immortalità qui, subito, e dopo, nel futuro di chi conserverà le foto.

Se vuoi essere immortale: non farti ibernare, non credere in nessun paradiso, in una vita dopo la morte, nella reincarnazione. Cerca di evitare la routine di giorni tutti uguali, abbi dei progetti, sviluppa la tua creatività con un hobby che ti dia gioia: dipingere, scrivere, cantare, scolpire, ballare, ecc. Utile praticare sport non agonistici. Ma soprattutto viaggia, anche nella tua città, e fotografa. Impara a vedere. Tutti guardano, ma pochi vedono.

Per prenderti l’eternità basta un occhio curioso e una fotocamera compatta, molti dischetti, un caricatore per le pile. Tutto qui.

 

P.S. Non usare la videocamera. Devi bloccare istanti singoli, non sequenze (oltretutto molto meno evocative) per ricomporre poi un mosaico lineare che è il Tempo. Questa azione ti cambierà la dimensione degli anni, rallentandoli , riempiendoli di persone, avvenimenti, natura, arte, paesaggi. Per questo è importante viaggiare e scattare. Non per organizzare mostre di fotografia, ma per dimostrare che il filosofo Heidegger in fondo aveva torto.

 

 

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